27-01-2009 neon>fdv milano
27 gennaio 2009 neon>fdv>milano - ore 19.00
la Fabbrica del Vapore - via Procaccini 4 20154 Milano

Gianluca Codeghini
Noi se
a cura di Elio Grazioli

Gianluca Codeghini è uno specialista del rumore, del bisbiglio, del clinamen, del gioco dalle regole assurde, della metafora a contenuto informativo nullo...
Due sue mostre personali si inaugurano nelle due sedi della galleria Neon, sottilmente collegate, ma autonome.
A Milano al centro dell’esposizione c’è una performance sonora al limite tra l’inudibile, la musica “da mobilio” e il disturbo. L’indicazione è precisa: “Ascolta intensamente al punto da lasciare nella memoria il dubbio di aver ascoltato altro o di non aver ascoltato affatto”. È la filosofia stessa dell’arte di Codeghini.
A Bologna al centro ci sono i giochi di parole che l’artista ha tratto dalla parola inglese per rumore, “noise”, che scrive “noi se” e spaccia perfino per acronimo di “nessun ossimoro in suggestivi enunciati”. Intanto lo scrive al neon – finalmente un neon nella galleria Neon! – ma poi lo coniuga in molti modi diversi.
Alla visita della mostra, anche qui, sentirete una quantità di rumori della cui origine, realtà e pertinenza dubiterete o vedrete degli oggetti da cui vi aspetterete un suono che forse non ci sarà.
In fondo anche il neon emette uno strano sibilo al limite della percezione, o della nostra attenzione: Se noi...
Il rumore, il dubbio, la soglia della percezione vale naturalmente anche a livello visivo: che cosa vediamo quando guardiamo? che cosa si insinua nella nostra visione fino a farle vedere altro?
Codeghini è radicale senza dare nell’occhio: offre delle immagini, degli oggetti, dei suoni, delle parole, delle frasi apparentemente tranquille e inoffensive, in realtà mira al nucleo del pensiero stesso: è lì che vuole introdurre il rumore, far perdere la regola, farlo girare su sé stesso perché, quando volesse trarre le fila del suo operare, al tempo stesso finisca col dubitare di aver teorizzato altro o alcunché, di aver fallito oppure riuscito inconsapevolmente altrove – che è poi l’unico modo per riuscire veramente, per vincere al gioco dell’arte.
Installazioni? opere? stili? Come descrivere l’opera di Codeghini, come situarla per darne almeno un’idea? Fotografie ingrandite, scritte, neon, libricini dalle nere copertine, dispositivi e situazioni sonore, dischi e loro copertine, videogiochi, talvolta anche piccoli quadretti o disegni con brillantini... Se noi... Fate voi.

E' in preparazione una pubblicazione con testi di
Elio Grazioli, Carla Subrizi, Marco Belpoliti, Pietro Braione e Gianluca Codeghini...

Si ringrazia per la partecipazione:
Tumbers con Antonio Sarcina, Patrizia Capodicasa, Silvana Mangano, Stefania Luci, Stefania Vaccari, Stefano Girelli, Cristina Rizzieri, Lisa Dellupi, Barbara Caracciolo, Gabriella D'orio, Alessandra Bordiga, Roberto Botturi, Augusta e il contributo di Pietro Braione, Marco Molteni, Stefano Brizzi, Daniela Rocco, Andrea Bellini, Maria Margherita de Lucia.

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The performance "Piecemeal/Pezzetti e bocconi" an almost inaudible whisper will take place at Fabio Farnè’s EX-BRUN.
It is a work in progress which changes its voice from one city to another.

In January 2009 it was presented for the first time at neon_fdv in Milan performed by the group Tumbers, in Bologna it will be performed by the group Komos.

We also find other imaginary works on show, minimal objects, apparently innocuous and silent phrases.

Gianluca Codeghini
Noi.se
care of Elio Grazioli

Gianluca Codeghini is a specialist in noise, in whispers, in clinamen, in games with absurd rules, in meaningless metaphors... Two of his personal exhibitions open in the two neon galleries, which are joined together but each a separate space. In Milan the heart of the exhibition is a sound performance which is almost inaudible, music “da mobilio” and white noise. The rules are clear: “Listen closely until you doubt whether you listened to something else or didn’t listen to anything at all”. This is the philosophy of Codeghini’s art. In Bologna the heart is the word games that the artist created using the English word “noise”, which he writes “noi se” and he claims it is an acronym for “no oxymoron in suggestive enunciations”. He writes it in neon- finally some neon in the neon gallery!- and he develops it in many different ways. Visiting the exhibition, you will hear a lot of noises whose origin, reality and pertinence you will doubt or you’’ see objects which you expect to make sounds that may not happen. Even the neon emits a strange hiss which is at the limit of perception, or of our attention: Se noi... Noi se...


Noise, doubt, the threshold of perception also regard the visual sphere: what do we see when we look? What is insinuated into our vision until we think we are looking at something else? Codeghini is radical without seeming it: he offers images, objects, sounds, words, sentences that seem inoffensive, but they really aim at the center of thought itself: that is where he wants to introduce noise, change the rules, circle around itself because when he wants to find the thread of his way of working, he ends up doubting whether he theorized something else or anything at all, whether he failed or managed to do something else inadvertently- which is the only way he can really achieve his aim, to win the game of art.
Installations? Works? Styles? How can I describe Codeghini’s opera, how can I place it to give an idea? Enlarged photographs, texts, neon, small books with black covers, devices and sonorous situations, records and their covers, videogames, even small paintings or drawings with sequins… Se noi… If we… Your turn.

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Gianluca Codeghini
Nato a Milano nel 1968.
Le sue prime esperienze artistiche indagano nell’ambito della ricerca sonora e di una modalità per archiviare e rigenerare il rumore a queste affianca performance e installazioni in ambiti urbani e in spazi espositivi, nel 1992 fonda laciecamateria edizioni.
Alcune linee teoriche del suo lavoro vertono temi come il rumore, la luce e la cecità, la polvere, il gioco, l’intervallo, i sottofondi, svariate sono le collaborazioni.

Espone in Italia e all’estero dal 1990 in spazi pubblici, musei, gallerie e spazi virtuali, in questo ultimo periodo: "Poemi" in collaborazione con A. Broggi, ARRIVI, Milano; "Crudeltà inaudite" in collaborazione con D. Bellini, MArt, Museo di Rovereto e Trento; "Warburghiana" Palazzini Liberty, Milano; "Immagine la vita" a cura di E. Grazioli e R. Panattoni, Spazio Gerra Reggio Emilia; “Lo sguardo ostinato” a cura di E. Grazioli, MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro; “Noi se” all’interno del progetto “InsideOUT”, a cura di M. Allicata e F. Ventrella Red Bull Music Accademy, Roma; "Tutto quello che scivola via" Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano; "Capital Culture" a cura di M. Scotini, Prometeo Gallery, Milano; "L'esperienza-divenire delle arti" a cura di C. Subrizi, M. Giovenale, I. Gianni e F. Ventrella, Fondazione Baruchello, Roma; alcune pubblicazioni di riferimento “La polvere nell’Arte” a cura di E. Grazioli, Bruno Mondadori; “Il gioco epistemico” conversazione con P. Braione in “La cultura politecnica” a cura di M. Bartoldini, Bruno Mondadori; ”Il mondo dell’arte contemporanea in Italia” di G. Ciavoiello, Artshow Edizioni; ”Crolli” di M. Belpoliti, Einaudi; prende forma il progetto “Warburghiana” sostenuto da Franco Soffiantino Torino in collaborazione con A. Andrighetto, D. Bellini e E. Grazioli presso il MART Museo di Rovereto e Trento, il GAMEC Museo di Bergamo, la Fondazione MUDIMA di Milano, MLAC Museo Laboratorio Università la Sapienza di Roma, galleria NEON di Bologna.

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